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Con la fine di Febbraio il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto-legge recante “Ulteriori disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza” (PNRR).

Il provvedimento sostiene gli investimenti effettuati dalle imprese in ambito di digitalizzazione e di transizione green attraverso un innovativo schema di crediti d’imposta. Il decreto, non ancora operativo, è destinato a tutte le imprese che effettuano “nuovi investimenti in strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato, nell’ambito di progetti di innovazione che conseguono una riduzione dei consumi energetici”, senza distinzione di forma giuridica, settore, dimensione o regime fiscale.

Il decreto si riferisce a investimenti in beni strumentali materiali e immateriali previsti agli allegati A e B del piano Transizione 4.0, purché si raggiunga una riduzione pari ad almeno il 3% dei consumi energetici della struttura produttiva localizzata nel territorio nazionale, oppure ad almeno il 5% dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento.

Accedono inoltre all’agevolazione anche investimenti in nuovi beni strumentali finalizzati all’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinata all’autoconsumo.

In particolare, relativamente ai moduli fotovoltaici, l’incentivo verrà limitato ai soli pannelli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con efficienza pari ad almeno il 21,5%.

Nello specifico, è prevista una maggiorazione rispettivamente del 120% e 140% per quelli a maggiore efficienza previsti dal Decreto Energia, corrispondente a:

  • 120% per i moduli fotovoltaici con celle, prodotti negli Stati membri dell’Unione europea con un’efficienza a livello di cella almeno pari al 23,5 per cento;
  • 140% per i moduli prodotti negli Stati membri dell’Unione europea composti da celle bifacciali ad eterogiunzione di silicio o tandem prodotte nell’Unione europea con un’efficienza di cella almeno pari al 24,0 per cento.

Sono ammesse all’agevolazione anche spese per la formazione del personale fino a un massimo di 300 mila euro, ove finalizzate all’acquisizione o al consolidamento delle competenze nelle tecnologie rilevanti per la transizione digitale ed energetica dei processi produttivi, nel limite del 10% degli investimenti effettuati nei beni strumentali.

Le modalità di fruizione prevedono la compensazione del credito spettante presentando il modello F24 in un’unica rata per i 5 anni successivi alla presentazione. 

Per l’accesso al contributo le imprese saranno obbligate ad inviare una comunicazione al Ministero delle Imprese e del Made In Italy, attestante il risparmio energetico con ottenimento di doppia certificazione da un valutatore indipendente, sia prima che dopo gli investimenti.

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